sabato 1 febbraio 2014

L’EDUCAZIONE EMOTIVA CLASSE '80-'85 (ovvero: una lunga corsa a ostacoli... io ci saròòòò)

[ecco a voi, l'ispirazione primigenia, il motivo per cui siamo qui, una riflessione esistenziale e profondissimerrima sul perché le trentenni (e nei dintorni) di oggi abbiano una masochistica tendenza allo sfascio relazionale post-traumatico da stress. 
Da dove nasce questo problema sociale? Chi/che cosa ha favorito questa decadente inclinazione? 
Scopriamolo insieme, chiedendo ad una grande esperta del settore: Potty!]
*Snow*



Episodio I

{L'inizio con Mila&Shiro/Holly&Benjy, la deviazione su Kiss me Licia e l'approdo ai grandi classici Disney}


Non vai nemmeno alle elementari, ma già sogni un’importante carriera pallavolistica nella celebre nazionale giapponese (non importa se non sei alta, perché se sei determinata, sei comunque brava); che poi, vanno bene le olimpiadi a Seul, gli allenamenti massacranti, le infrazioni dell’eventuale codice del telefono azzurro da parte di Daimon, ma… SHIRO? Shiro ti fa innamorare con il suo personale alto e moro, poi gode per il resto degli anni ’80 del famoso beneficio dell’assenza fluttuante (i primi segni di quello che sarebbe stato un mattone fondamentale dell’educazione emotiva delle oggigiorno trentenni).

Patty tifa Holly sempre e comunque, ha deciso che lo deve adulare anche se il campione stesso non è questo leader nel campo dell’ormoneria, come invece lo è Mark Lenders (si riesce a intravedere persino la barba)[un minuto di silenzio per la celebre scomparsa della normalità, delle leggi della fisica e di ogni umana proporzione che il cartone animato in questione comportava]. Anzi, a dirla tutta, l’unico che conclude col fichifichi è quello malato di cuore. Insomma, mentre nella realtà fai la collezione degli accessori di Italia 90 e canti Notti Magiche della Nannini, nella tua testa, con questi semplici modelli maschili, inizi a credere già dalla tenera età nel destino avverso e nelle storie unilaterali con sfumature dolci-amicali.

Lady Oscar, tuo padre voleva un maschietto, ma ahimè sei nata tu (Grazie per l’apprezzamento). Per questo Maria Antonietta e Andrè sono un po’ interdetti. Lady o Oscar? bello/a, sveglio/a, bravo/a, coraggioso/a ma soprattutto nudo/a con André. André, nudo anche lui, con la benda sull’occhio, principe audace e idealista (quantomeno confuso). Pur superando la questione omosessuale, sei ormai persuasa, tu bambina, e pensi già che l’amore sia questo: corpi senza vesti, in un prato, con l’impeto da ribelli, sotto una coperta di capelli biondi e se non bastano, chiamiamo pure le parrucche di CandyCandy e Georgie, veri primi esempi di mignottelle senza bisogno di darla.

Con Kiss Me Licia, la questione si fa seria. Piena di solidarietà femminile, riesci a capire ancora oggi la gelosia verso Mirko the rocker, il pittoresco solista, l’istintivo ma dolce front man che ti ricopre di dediche. Il problema Bee Hive si fa serio, però, se inizi a guardare anche gli altri strumenti (indecisione tra l’omosessualità di Satomi e l’egocentrismo del chitarrista Tony). Qui è rintracciabile uno spaventoso spartiacque tipico degli anni ’80, fatto di frange e lacca, tinte e capelli lunghi, tradimenti e melodie. È così che inizi ad appassionarti alle storie d’amore altrui, pensando che la tua adolescenza (non ancora imminente) sarà proprio così, inclusa la presenza di un nuovo gatto, che ovviamente chiami Giuliano.

Con l’avvento della scrittura (sei andata finalmente alle elementari) l’attenzione cresce e riesci a seguire i primi film a cartone, così da entrare nel vivo dell’educazione emotiva. Se Ariel t’era piaciuta istantaneamente, con la maturità capisci che effettivamente la sirenetta era una smielata viziata perennemente insoddisfatta, così da non considerare più nemmeno le figurine dell’album che avevi voluto con tanto ardore. Arriva quindi la bestia di “La Bella e la Bestia”: un tormentato principe caduto in disgrazia (più che altro incriccato con questa storia dell’imparare a volersi bene e a volerne) che cambia per amore. È questa la tipica (distruttiva in realtà) toccasana per la classica sindrome della crocerossina: prima che cada l’ultimo petalo, sì, puoi essere ripagata di tutti gli sforzi e sì, puoi cambiare la natura di un uomo.

FINE EPISODIO 1
*Potty*
                                                                                                                                   
--->NEXT: EPISODIO2, stay tuned!

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