Vi è mai capitato, non
so, in treno o in autobus, di osservare un esemplare di essere umano
chiaramente non integrato con il suo circondario che, ad una vista più
allenata, mostra curiosi sintomi riconducibili al suo essere diversamente
felice?
Osserviamo più da
vicino i protagonisti di questo sottobosco suburbano laureatico, partendo anche
dalla vostra personale esperienza che prevede un legame diretto con almeno una
delle seguenti situazioni:
-È scientificamente
provato che almeno una volta
nella vita si riceve una risposta deludente alla legittima domanda “oh, il
telecomando è rotto, tu che fai l’ingegnere perché non me lo ri-accccomodi?”.
-I ricercatori Oral-B
dimostrano che il 99,98% degli italiani sorride falsamente e forzatamente a una
battuta ingegneristica.
-È clinicamente testato
che la poker face rimane la reazione
più diffusa a una qualsivoglia emozione da parte di un ingegnere.
Ma come riconoscerli
fra la gente? Niente paura, niente calcoli assurdi o progetti in ritardo di
consegna, non vi servirà altro che l’1% della vostra fantasia, che è già
esattamente il doppio di quella impiegata da un Ing. Medio.
Con la promessa di
astenermi dalle troppe citazioni che smaschererebbero la mia ignota identità e
si spera futura professione, vi lascio una breve e facile guida alla
sopravvivenza nello scontro con un ominide di questa categoria, attraverso
l’elenco dei principali segni di riconoscimento e di interazione.
L’Ingegnere
Meccanico/Energetico/Biomedico
Negli anni della sua
formazione, accompagnato dal tipico olezzo di officina (no, non è un luogo
comune), l’ingegnere meccanico dopo 15 ore di studio è solito – o almeno lo fa
una volta al mese quando va bene - muoversi inquieto e sciatto fra i luoghi
truzzi o falso fighetti della società. Egli è vestito nei modi più bizzarri che possiate immaginare e pur non mostrando attenzione ai dettagli estetici, tende ad
auto-sovra-stimare il proprio look. Proprio lì, in quel punto dove il trash si
fonde con lo sportivo, attraverso questa simpatia dilagante che lo
caratterizza, l’ingegnere meccanico attua le proprie goffe e orribili tecniche
di rimorchio: si sa, questo è senza dubbio il suo campo! Nei casi più fortunati l’ingegnere meccanico
può arrivare all’accoppiamento, generalmente abbinato a giro in moto – donne,
si consiglia vivamente di non appoggiare il polpaccio alla marmitta. Senza
curva di Gauss, si può calcolare tranquillamente che la probabilità di atto copulativo del suddetto ingegnere è più alta rispetto a quella che appartiene
alle altre categorie.
Durante gli ultimi anni
di studio l’ingegnere meccanico sviluppa una nuova inaspettata propensione alla
sistemazione della propria immagine estetica e sociale, di pari passo al suo
inquadramento nei rigidi schemi delle regole scientifiche. Infine, il
trasformismo spocchioso decolla con il primo salario quando costui, spinto
dalla frustante sensazione di aver perso i migliori anni della propria vita,
diventa improvvisamente altolocato.
Il cugino povero dell’ingegnere
meccanico è l’ingegnere energetico. Costui durante gli anni universitari segue le
stesse materie, ma per metà dei semestri: è già delineata quella che sarà la
sua particolare indole insoddisfatta e scazzata, mascherata solo dal senso
comune “l’energia è un argomento importante per il mondo in cui viviamo”.
L’ingegnere energetico arriva giustamente solo dopo tutti e dico tutti gli
ingegneri meccanici (sarà perché non ha sostenuto l’esame di costruzioni di
macchine 2) e l’ingegnera energetica arriva dopo i meccanici e gli energetici.
Ad ogni modo, i facenti parte di questa categoria barattano la loro
frustrazione con la conoscenza di quattro nozioni sulla fisica nucleare e
rimangono i grandi esperti di tutte le rinnovabili anche se lo Stato non se le
fila o se le fila male. In sostanza, l’energetico è l’unico esempio di
esemplare appena nato ma già in via di estinzione. Per tutti questi motivi, è
riconoscibile all’interno della società civile per la baldanza con cui esporta
informazioni scientifiche al sapore di pseudo polemica politico-economica.
L’ingegnere biomedico è
un po’ il supereroe del gruppo, perché si sa che le sue competenze teoriche si
allargano e vanno ad interagire con un altro mondo di professionisti, quello
dei medici. Ad oggi, non si sa bene quale sia la forma umana dell’ingegnere
biomedico, sarà perché la maggior parte di essi lavora sotto copertura per case
farmaceutiche o di produzione di protesi e pacemaker. Si vocifera che siano
soliti deambulare con trolley di diversa dimensione contenenti cyber-cure.
Ingegnere
Informatico/Elettronico/dell’Automazione/ delle Telecomunicazioni
Dire che questi qua
sono dei nerd è come dare dell’imbianchino a Leonardo Da Vinci. Siete mai stati
a una discussione di laurea a Ingegneria dell’Informazione? Non so come fanno,
ma costoro non utilizzano predicati verbali e complementi, tanto è vero che nei
loro discorsi non sono rintracciabili nemmeno le preposizioni che assumono
costantemente un significato differente da quelli che hanno nell’idioma nazionale.
Nel mondo normale, la
figura di questi ingegneri è perfettamente riconoscibile durante gli anni
dell’università: vesti sbiadite e trasandate, mani sudaticce da impacciati,
capelli impastrocchiati di un gel messo due settimane prima (quando casualmente
il pc ha crashato) fanno da cornice a individui patiti dal color
bianco-giallognolo da video terminale. Non si direbbe mai, ma molto spesso gli
RPG online non sono la loro unica passione. Infatti, la maggior parte degli
ingegneri informatici ascolta metal (astenersi rigorosamente posers...pena: morte per crocifissione a testa in giù); mentre il rock è assegnabile alla restante
parte della categoria; in questi casi, di contro ad un abbigliamento altrimenti rimasto al '91, è possibile trovarsi davanti a eclatanti
casi di nerofilia vestiaria e capelli
lunghi.
Con la maturità
professionale, essi si depurano delle scorie fisiche (ma non psichiche) che
qualsiasi dispositivo abbia lasciato dentro la loro anima (sì, da qualche parte
ce l’hanno pure loro) e tutti i casi si ricollegano a due casistiche:
l’ingegnere autistico-geniale che sa crackkare l’iddomini-iddio e ti sorride
ogni morte di papa (nel caso del ritiro di papaRatzi non vale) e l’ingegnere
bravo ragazzo che a tempo perso, non so, si fa una famiglia e apre una radio.
Ingegnere
gestionale
...?
[La
National Geographic dichiara di non avere alcuna foto in archivio sull’argomento.
I Master di gestione del tavolino dell’Ikea stanno ancora cercando individui di
questa specie a cui sottoporre le loro interessanti ultime offerte di Stage.]
Ingegnere
Civile/Edile/Ingegnere-Edile Architetto/Ingegnere Ambientale
In questa categoria è sempre una questione di stile. Con loro, finalmente l’apparato visivo-olfattivo ha un
attimo di tregua. Al contrario dei colleghi che firmano i progetti in altri
albi, loro sono sempre così abbronzati e profumati, dai fisici così sportivi e
slanciati da suscitare non dico l’invidia, ma la curiosità degli altri. Ma come
fanno? Saranno i cantieri? Saranno le ore e ore e ore passate in laboratorio di
disegno? Cavolo, ma anche l’elmetto e le scarpe anti-infortunistiche stanno
loro bene!
Ad ogni modo, a “civile” il mondo
creativo di un ingegnere prende finalmente vita, persino per quei simpatici
fognaroli di ambiente e territorio! In continua lotta sindacale con gli
architetti, il loro must è: non importa se è bello, l’importante è che
funziona. Nota assolutamente positiva è l’ingente presenza di quote rosa,
l’unica vera speranza per tutto il mondo dell’ingegneria: all’università danno
respiro agli allupati di meccanica e ai depressi di varia natura, nel mondo
professionale assicurano momenti di isterismo alternati a possibilità di ulteriore
discriminazione, qualora non sia stata abbastanza praticata nell’area “ingegneri
industriali”.
Infine, negli ultimi anni gli Statistici
(altra misteriosa categoria della Fauna Laureata) hanno rivelato una pericolosa
tendenza dei maschi di questa specie a idolatrare il Nuovo Dio della Grande Mela, il quale sembra in grado di dotare i suoi adepti di un improvviso senso
estetico che si converte immediatamente nelle attività artistiche più disparate
(spesso con dubbi risultati).
Ingegnere
Aerospaziale / Nucleare
Sanno fare tutto.
[Leggende metropolitane dicono che siano
anche belli, ma nessuno li ha mai visti. Loro Volano Alto.]
Ingegnere
Fisico / Matematico / dei Modelli e dei Sistemi
Soprannominati i filosofi dell’ingegneria,
questi tipi inquietanti hanno la capacità di muoversi (rigorosamente da soli) e angosciare in maniera random. Ne incontrai uno durante il primo giorno di
università: ebbi il dubbio di trovarmi nell'unico manicomio rimasto aperto in
Italia. La loro peculiarità consiste nel potere di astrarsi genialmente dagli
schemi che loro stessi modellizzano, a tal punto che il loro corpo a
volte sparisce o si mimetizza nella realtà solida quotidiana. Qualsiasi cosa facciano,
ed è ancora un mistero, è comunque un segreto. Nel caso fortunato(?) in cui
doveste incontrarne uno, ricordate: se non sa il greco, se non suona il
pianoforte e se non dibatte di filosofia, è un falso.
E dunque, arricchiti ora da questa
panoramica etologica, sarà più facile fermarsi per dare confidenza a quello
sconosciuto tremolante e insicuro seduto spocchiosamente in prima fila in autobus;
per conquistare il fenomenale (e volatile) Ing. Aerospaziale; per riuscire a
strappare un appuntamento a quella troppo carina di Edile e
Architettura che continuate a incontrare a mensa.
Quindi…si sa, chi nasce tondo, non può
morire quadrato.
A meno che non fai l’ingegnere.
(Ogni riferimento a fatti o persone è
puramente casuale).
p.s.: se l'Ing. in questione è americano...quanto detto sopra è da considerarsi non più valido.
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